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| SISTEMI LOGES | |
| Il sistema LOGES nasce dalla ricerca internazionale e si basa sull'esigenza di sopperire all'assenza di guide naturali, senza peraltro sostituirsi alla capacità del disabile visivo di analizzare gli indizi percettivi presenti nell'ambiente esso fornisce informazioni direzionali e avvisi situazionali attraverso quattro differenti canali: | |
| il senso cinestetico e quello tattile plantare | |
| - il senso tattile manuale (attraverso il bastone bianco) | |
| - l'udito | |
| - il contrasto cromatico e di luminanza (per gli ipovedenti) | |
| a tale risultato, di immediata e facile comprensione da parte dei fruitori, si è giunti comparando e studiando attentamente i linguaggi ed i materiali finora adottati in varie parti del mondo, razionalizzandoli ed ottimizzandoli fino ad ottenere un sistema organico e pienamente soddisfacente fornisce informazioni acustiche provenienti dalla punta del bastone o dalla suola della scarpa, in conseguenza della differente risposta sonora prodotta dal materiale costituente il percorso guida rispetto alla pavimentazione circostante fornisce anche informazioni visive, grazie al contrasto cromatico e di luminanza tra il percorso e l'intorno e tra i diversi elementi indicatori del percorso stesso, a beneficio degli ipovedenti il sistema è prodotto in vari materiali, per essere utilizzato in diverse situazioni; la sua installazione, pertanto, presuppone un'attenta analisi dell'ambiente che è destinato ad accoglierlo. | |
| Il sistema LOGES si fonda su due codici base e quattro di secondo livello: | |
| CODICI BASE si percepiscono in qualsiasi situazione (anche lungo un percorso assistito dalla sola guida naturale)codice di direzione rettilineacodice di pericolo invalicabile. | |
| CODICE DI DIREZIONE RETTILINEA (larghezza cm 60 lunghezza variabile) Composto da canaletti a rilievo di dimensioni variabili disposti sulla superfice.Quelli esterni fungono da guida per il bastone bianco, quelli centrali sono riconoscibili al senso tattile plantare. | |
| CODICE DI PERICOLO INVALICABILE (altezza centimetri 40, lunghezza variabile)composto da calotte semisferiche disposte trasversalmente in modo da intercettare in ogni situazione il bastone bianco e di altezza tale da rendere scomoda la permanenza sulle stesse (bordo banchina). | |
| CODICI DI SECONDO LIVELLO aggiungono informazioni preziose e sono percettibili per la loro differente costituzione. Sono sempre presenti all'interno di un percorso o di una segnalazione a guida tattile. | |
| 1. codice di svolta ad L | |
| 2. codice di incrocio | |
| 3. codice di indicazione di servizio | |
| 4. codice di pericolo valicabile | |
| CODICE DI SVOLTA AD L (centimetri 60 per 60) composto da una serie di calotte semisferiche che seguono il principio di quelle del codice di pericolo invalicabile e da canaletti a rilievo che guidano il bastone bianco nella direzione del percorso stesso. | |
| CODICE DI INCROCIO composto da una serie di calotte semisferiche a testa piatta. | |
| CODICE DI INDICAZIONE DI SERVIZIO (altezza da 20 a 40 centimetri e lunghezza variabile) Composto da una serie di microcanaletti molto vicini tra di loro (indica la presenza di una mappa tattile, porta, wc, telefono, bar, etc.). | |
| CODICE DI PERICOLO VALICABILE (altezza centimetri 40, lunghezza variabile) Composto dall'abbinamento dei codici di pericolo invalicabile ed indicazione di servizio (segnalazione scale in discesa, attraversamenti pedonali, scale e tappeti mobili). | |
| NORMATIVA DI RIFERIMENTO | |
| Il testo legislativo più recente che si occupa specificatamente di sistemi di guida per disabili è il Regolamento emanato con D.P.R. 24 luglio 1996, n° 503, di cui riportiamo qui di seguito alcuni significativi estratti. | |
| Articolo 1.2 | |
| sono da considerarsi barriere architettoniche e quindi da superare la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ed in particolare per i non vedenti, gli ipovedenti ed i sordi. | |
| Articolo 1.3 | |
| le presenti norme si applicano agli edifici e spazi pubblici di nuova costruzione, ancorché di carattere temporaneo, o a quelle esistenti qualora sottoposte a ristrutturazione. Si applicano altresì agli edifici e spazi pubblici sottoposti a qualunque altro tipo di intervento edilizio suscettibile di limitare l'accessibilità e la visibilità, almeno per la parte oggetto dell'intervento stesso. Si applicano inoltre agli edifici e spazi pubblici in tutto o in parte soggetti a cambiamento di destinazione se finalizzata all'uso pubblico, nonché ai servizi speciali di pubblica utilità | |
| Articolo 1.4 | |
| agli edifici e spazi pubblici esistenti, anche se non soggetti a recupero o riorganizzazione funzionale, devono essere apportati tutti quegli accorgimenti che possono migliorarne la fruibilità sulla base delle norme contenute nel presente regolamento | |
| Articolo 4 | |
| i progetti relativi agli spazi pubblici ed alle opere di urbanizzazione a prevalente fruizione pedonale devono prevedere almeno un percorso accessibile in grado di consentire l'uso dei servizi, le relazioni sociali e la fruizione ambientale anche alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale | |
| Articolo 7.1 | |
| per le scale e le rampe valgono le norme contenute ai punti 8.1.10. del Decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, numero 236; il citato provvedimento fa obbligo di segnalare l'inizio e la fine delle scale con apposite strisce tattili riconoscibili dai non vedenti, poste ad almeno 30 centimetri dalle scale stesse. | |
| Articolo 13.3 | |
| per gli spazi esterni di pertinenza degli stessi edifici, il necessario requisito di accessibilità si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso per l'accesso all'edificio fruibile anche da persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. | |
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